Le ricerche nel sito sono state affidate nel 2000 dalla locale Soprintendenza ai Beni archeologici all’Università di Firenze, per proseguire e completare una stagione di indagini che Paolo Graziosi, della medesima Università, vi aveva condotto tra il 1961 e il 1968.
L’equipe interdisciplinare attualmente attiva, coordinata da Fabio Martini e da Domenico Lo Vetro, è stata formata per realizzare la ricostruzione archeologica e ambientale. Ne fanno parte archeologi, geologi, paleontologi, paleobotanici e antropologi, con il coinvolgimento anche di giovani studiosi.
La varietà e la complessità degli studi oggi richiesti dalla più moderne metodologie di studio e di ricerca richiedono la collaborazione e la sinergia di discipline storiche e naturalistiche.
L’Università di Firenze sostiene regolarmente parte delle spese necessarie agli scavi e agli studi.
A fianco dell’Università di Firenze ha operato dal 2000 ed opera il Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria “Paolo Graziosi”, sia con finanziamenti destinati sia con i propri laboratori (Archeometria e diagnostica, Archeozoologia, Archeoinformatica, Disegno e documentazione) e i propri operatori.
Il sito è sotto la giurisdizione della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio (SABAP) per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, Ufficio locale del Ministero per i beni e le attività culturali.