È la sepoltura più antica rinvenuta al Romito e risale a circa 14.000 anni fa (Epigravettiano antico-evoluto). Questa struttura funeraria, indagata alla fine del 2011, è relativa all’inumazione di un giovane maschio (11-12 anni di età), sepolto con un rituale che prevedeva una ricca ornamentazione: il cadavere infatti è stato deposto nella fossa coperto da una sorta di “sudario” ornato decorato con più di mille conchiglie forate. Circa un centinaio di canini atrofici di cervo forati sono stati rinvenuti nella fossa, di questi la maggior parte costituiva due bracciali che ornavano uno l’avanbraccio sinistro e l’altro il polso destro del giovane inumato. Il corpo era adagiato su un letto di ocra rossa e altra ocra lo ricopriva.

Pochi secoli dopo la sepoltura è stata disturbata e in parte manomessa da una violazione risalente a circa 15.000 anni fa, che tuttavia ha lasciato in posto una buona parte dello scheletro permettendo di capire le modalità del rituale funerario.