Per comprendere meglio quali erano le condizioni di vita dei gruppi umani preistorici è fondamentale conoscere il contesto ambientale nel quale queste popolazioni hanno vissuto.

Informazioni utili alla ricostruzione del clima e dell’ambiente circostante il sito durante i periodi di occupazione da parte dell’uomo provengono dagli studi interdisciplinari sulle faune (mammiferi e micromammiferi), sui resti vegetali (carboni e pollini fossili) e sui sedimenti.

Le recenti ricerche hanno permesso di ricostruire l’evoluzione dell’ambiente circostante la grotta nel periodo compreso tra 24.000 e 9.000 anni dal presente.

Prima di 24.000 anni fa la grotta non era abitabile in quanto all’interno scorreva un torrente che ha lasciato depositi sabbiosi (strati N-M).

Durante il massimo picco dell’ultima glaciazione datato tra 20-24.000 anni orsono, che portò a condizioni di aridità, il torrente si prosciuga e l’uomo del Gravettiano fa il suo ingresso nella grotta (strato I).

Segue un periodo con saltuarie riattivazioni del corso d’acqua (strato H), dopo le quali, tra 19-17.000 anni fa, la presenza umana diventa stabile (strati G-F).

In questi millenni l’ambiente circostante ha una scarsa copertura boschiva.

Il miglioramento climatico che segue la fine dell’ultima glaciazione e le conseguenti fasi più temperate permisero la progressiva diffusione della copertura vegetale. È il momento della cultura detta Epigravettiano, che coincide con la massima antropizzazione del sito (strati E-B: 16-10.000 anni fa). Sull’abitabilità della grotta non hanno influito alcuni episodi secondari: una grossa frana (terremoto?) e un breve momento di raffreddamento climatico con temporanea riduzione boschiva (circa 13.000 anni fa).

I boschi attorno alla grotta sono di tipo misto a querce, con Roverella, Orniello, Carpino orientale, Carpino nero, Tiglio. Forse sui pendii più asciutti si estendevano prati aperti con essenze adatte ad aree aride e assolate e su calcari. Sono stati recuperati nello strato C semi di Vitis silvestris, la cui presenza è attestata anche in altri siti del Paleolitico superiore.

Sono in corso gli studi paleoambientali relativi alle fasi mesolitiche.